Storia
Di Ancona
Guardando
la carta geografica d'Italia si nota che lo Stivale, rigonfiandosi
al centro, spinge verso il mare Adriatico un piccolo promontorio,
e proprio su questa sporgenza sorge Ancona, parola greca che significa
gomito. Il gomito nasce dal monte Conero e si allunga sul mare
con una sfilata di rupi, che prendono vari nomi: Trave, Passetto
e Gallina. Tra il Passetto e il Porto le rupi formano tre colli:
il Cardeto, i Cappuccini (già San Cataldo) ed il Guasco
(già Cumerio). A sud, coronato dai bastioni della Cittadella,
c'è il Colle Astagno.
Come tutte le altre località della costa adriatica, Ancona
vede levarsi il sole dal mare, ma è la sola che, per effetto
del gomito, nella stagione estiva gode anche il tramonto sul mare.
Ancona fu fondata dai Greci di Siracusa nel IV sec. a.C. e raggiunse
il massimo splendore sotto l'imperatore Traiano (al quale ha dedicato
uno splendido arco trionfale). La città ha due caratteri
urbanistici distinti: il vecchio centro storico e monumentale
è sul Colle Guasco, sulla cui sommità si trovava
l'acropoli greca e, oggi, la Cattedrale di S. Ciriaco; la parte
moderna a valle si è formata alla fine del settecento.
Il porto, già importantissimo nell'antichità, è
oggi uno dei primi dell'Adriatico e da pochi anni si è
sviluppato un fiorente mercato specializzato nella costruzione
di grandi yacht Cnr, (Ferretti group) e Isa Yacht. Ha spiagge
per 6 km in alcuni tratti con scogli e in altri con sabbia e ghiaia.
Entrando in Ancona si trovano la Mole Vanvitelliana, edificio
militare progettato da Vanvitelli nel 1733 e, poco distante, la
Chiesa di S. Agostino (XV sec.). In piazza del Plebiscito la Chiesa
di S. Domenico che conserva la Crocefissione di Tiziano e un'Annunciazione
di Guercino; vicino il Palazzo del Governo (XIV sec.) e il Palazzo
Bosdari, sede della pinacoteca Podesti. La Chiesa di S. Francesco
delle Scale (XIV-XVIII sec.), in posizione scenografica in cima
a una gradinata, con portale gotico veneziano ricco di statue
e rilievi, opera di Giorgio Orsini da Sebenico (1459); all'interno
opere di Lorenzo Lotto (grande pala dell'Assunta) e di Pellegrino
Tibaldi. La Chiesa del Gesù (XVIII sec.) di Vanvitelli;
il gotico Palazzo degli Anziani con facciata barocca (ora sede
dell'Università); il cinquecentesco Palazzo Ferretti, oggi
sede del Museo Archeologico delle Marche. Scendendo verso il porto
si trova l'Arco Trionfale di Traiano, opera di Apollodoro di Damasco
(115). In via della Loggia c'è la Loggia dei Mercanti (XV
sec.) con la facciata di Giorgio Orsini. Infine la Fontana delle
Tredici Cannelle o dei Calami (1560) di Pellegrino Tibaldi e i
resti dell'Anfiteatro Romano (II sec.). Nella parte moderna troviamo
il monumento dei Caduti, al Passetto, uno dei più bei monumenti
d'Italia dovuto all'architetto concittadino Guido Cirilli. Ormai
Ancona, superata ed abbattuta l'antica cerchia di mura, si distende
lungo la valle di S. Margherita, trasformata in un funzionale
ed elegante quartiere con il grande fascino del viale della Vittoria.
Due monumentali palazzi segnano l'inizio del Viale: il Palazzo
delle Poste del Cirilli, e l'edificio disegnato dall'architetto
Amos Luchetti Gentiloni, l'attuale Palazzo del Popolo, sede del
Comune. La seconda guerra mondiale procura alla città nuove
immense rovine; bombardamenti aerei e navali determinano la distruzione
di interi quartieri con la morte di moltissimi cittadini. Notevole
è il contributo degli anconitani alle lotte partigiane
nel periodo della Resistenza. La città è angosciosamente
prostrata e straziata; appena 4 mila persone rimangono nelle sconnesse
abitazioni sotto il terrore di continuo pericolo di morte. Le
sue sofferenze le procurano una medaglia d'oro al valor civile.
E' il 1960. La città cresce e si sviluppa. Nonostante il
sisma del '72 e la grande frana dell'82. Il centro antico risanato
ed i nuovi quartieri hanno il respiro da città europea.
L'Università non è da meno. Il terzo millennio è
già cominciato.